Rischi personali per il direttore di stabilimento

Lettera al direttore di stabilimento: i macchinari sono tutti sicuri?

I rischi personali per il direttore di stabilimento? Pochi li capiscono se non lo hanno fatto. Fa prestigio sentirsi Direttore di stabilimento, Plant Manager, Direttore Operativo.

Ma sotto l’apparenza, chi lo fa, sa che spesso il gioco non vale la candela, come si dice.

Curare la sicurezza è una trappola: se ti cattura sei fritto. Perché?

Il direttore di stabilimento è una figura che conosco bene. Perché l’ho fatto per una ventina d’anni, una roba enorme. Le cose sono molto cambiate da quando lo facevo io perché adesso le situazioni sono un po’ più chiare nelle normative. È meglio o è peggio??

Leggi anche: Che tipo di direttore di stabilimento sei?

Una professione che richiede coraggio

Direttore di stabilimento | Certificazionece

Bisogna avere coraggio, oltre che essere un professionista preparato. E avere tutta una serie di doti che ti consentano di governare una fabbrica.

Ottima salute e nervi saldi.

Specialmente se la fabbrica ha certe dimensioni e non è proprio un buco. Non sempre ci si abitua a vivere e convivere con il rischio e in situazioni incerte. Perché? Perché il direttore di stabilimento riveste quella che si chiama una posizione di garanzia nei confronti dei lavoratori e delle persone che lavorano per lui, con lui, in fabbrica.

Una posizione di garanzia significa che lui deve rispondere di persona e che queste persone siano protette, siano sicure, non si possano fare del male. Non devono subire infortuni, non si devono ammalare per motivi professionali. E la legge guarda una serie incredibile di rischi, un elenco interminabile: insomma chi si occupa di sicurezza sa che è veramente un sacco di roba.

Ma nessuno si occupa dei macchinari

Qui non affrontiamo comunque tutti i problemi, ma il più importante, perché alla fonte del maggior numero di infortuni gravi: i macchinari e le attrezzature di lavoro.

In questo contesto allora ci occupiamo della responsabilità del Direttore, “della posizione di garanzia” nei confronti della sicurezza delle attrezzature di lavoro, dei macchinari. Quindi vuol dire che il direttore di stabilimento deve mettere a disposizione macchinari e attrezzature di lavoro che siano sicure.

Cioè che, anche se comportano dei rischi inevitabili nel loro utilizzo, questi rischi siano veramente ridotti al minimo, siano accettabili.

Il direttore cosa trova in giro?

Se vuole farsi una opinione, farà solo tanta confusione.

Dai vari siti web e dalle varie offerte che girano: solo tenuta della documentazione, carta, formazione, procedure, medicina del lavoro… e fidarsi della marcatura CE. Regole e basta, inapplicabili alla lettera.

Situazioni teoriche per costruttori, ma tu non lo sei e la macchina è già lì.

Macchine in uso? Genericità.

Paura. La Sicurezza al 100% non esiste.

Cosa fa allora il direttore (per i macchinari in uso)?

Le tre regole universali che trovo –sempre uguali– in giro.

  1. Fare il minimo indispensabile, perché le urgenze sono sempre altre, dettate dalla contingenza, dalle telefonate continue, dai continui imprevisti.
  2. Osservare le prescrizioni di legge, chiamando enti terzi per i controlli e verifiche periodiche minime di legge (costano proprio poco e dicono sempre sì).
  3. Coprire al massimo con la Formazione (ma alla spicciolata, raccogliendo firme per presa visione).

Leggi anche: Cosa deve evitare il direttore di stabilimento

E il DVR?

Il Direttore non ha nemmeno tempo di leggerlo. Sono fatti amministrativi: tutte le questioni di sicurezza, anche dei macchinari, sono oggetto di attenzione cartacea, amministrativa.

Quasi sempre, quando ci chiamano per sistemare e adeguare linee e macchinari, l’interlocutore è di tipo amministrativo. Si sottintende che i macchinari sono come possono essere, si lavora così. Quindi si tratta di fare “carta”. Le modifiche? Che noia!

AL DIRETTORE:

Non ti può bastare, perché se non fai quel minimo che è indispensabile, metti in gioco te e la tua famiglia.

Questo lo scrivo –attento!– per esperienza.

Chiedi bene in giro, informati al meglio. Attrezzati come meglio puoi. Oggi le informazioni sono disponibili e abbondanti, anche troppo.

Attento ai siti che grondano di norme da rispettare, che trasudano competenza libresca. Cosa te ne fai?

Tanti ci chiedono: come faccio? Leggo le direttive? Mi basta? E le norme dove le trovo?

Allora trova tempo almeno per guardare quello che scriviamo tutti i giorni e leggere quello che ti interessa: sono solo cose pratiche che ci capitano.

Ci sono vari siti – c’è un canale youtube (ing. Claudio Delaini) con una sessantina di video con tanti casi diversi.

Non ci sono scuse.

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