EMANUELE MAZZIERI missionario dei sistemi anticaduta

EMANUELE MAZZIERI

Scheda Anagrafica

Emanuele Mazzieri

IN-SAFETY

Ruolo in azienda: Fondatore e coordinatore nazionale.

Coordino le richieste di intervento su sistemi anticaduta e spazi confinati provenienti da tutta Italia smistandole tra i vari associati. Curo il motore commerciale del gruppo, ovvero il blog, i cui contenuti sono gestiti da me in prima persona. Mi occupo poi di tutte quelle attività offline come workshop, fiere, seminari e quanto serve a creare autorevolezza intorno al nostro network.

Cosa vendi? Da quando?

Siamo un Network di specialisti in sistemi anticaduta industriali e sicurezza degli spazi confinati. Non siamo formatori ma progettisti, installatori, manutentori e operatori. Personalmente ho cominciato a lavorare nel 2001 nel settore delle coperture industriali. Ho sempre lavorato per note aziende di livello nazionale specializzate in coperture metalliche industriali.

Poi, nel 2006, sono passato al settore fotovoltaico nel quale mi occupavo di progettare e vendere coperture industriali con moduli fotovoltaici integrati.

Successivamente sono andato a lavorare per una piccola azienda toscana produttrice di sistemi anticaduta e ho così cominciato ad approfondire il settore. 

Nel 2017, mi sono reso conto della mancanza di figure specializzate nel settore che si occupassero di sistemi anticaduta nel “sottotetto”, ovvero all‘interno delle aziende con tutte le relative postazioni di lavoro in quota o legate al lavoro negli spazi confinati.

Mancava sul mercato proprio la figura di uno specialista che facesse solo quello e che fosse in grado di seguire tutto, dalla identificazione dei pericoli alla ricerca delle soluzioni per ridurre questi pericoli, compresa fornitura, posa, manutenzione e addestramento del personale. Da qui, l‘idea di mettere insieme un network di aziende, sotto il brand di IN-SAFETY.

Qual è la vostra “punta di diamante” come prodotto o servizio?

La nostra punta di diamante la chiamiamo “soluzione”. Non vendiamo un prodotto, ma appunto una soluzione.

Ovvero, un insieme di procedure che partono dall‘identificazione del rischio, l‘eliminazione (quando possibile) e/o la compensazione con sistemi anticaduta. Cerchiamo sul mercato il prodotto migliore necessario al nostro cliente.

Il prodotto o dispositivo è solo una componente, a volte nemmeno la principale.

Possiamo anche trovarci nella condizione per cui al nostro cliente non proponiamo nemmeno un dispositivo ma solo una modifica di procedure e/o un addestramento specifico.

Perché fai questo lavoro?

Perché mi riesce. Se dovessi fare nella vita solo quello che mi piace, farei il cuoco o il chitarrista in una rock band! È un lavoro che so fare e mi da soddisfazione.

Riesco ad ascoltare le persone ed aiutarle a trovare una soluzione. Ho visto che sul mercato c‘era una carenza, ho deciso di mettermici e così è nato IN-SAFETY.

Cosa ne pensi della Certificazione CE?

Per me è un argomento piuttosto sconosciuto. Quasi tutto quello che vendiamo come prodotti è marcato CE. Sono dispositivi di protezione individuali (DPI) e sono marcati CE. La CE è una marcatura che è obbligatoria per chi fa questi prodotti. Ma onestamente non è il mio settore stare attento alle certificazioni CE e alle procedure di certificazione.

Ovvio che, parlando io di sicurezza, non posso non tenerne conto. Un prodotto marcato CE, significa che ha seguito una normativa tecnica e corrisponde a degli standard europei. Spesso nelle nostre soluzioni, dobbiamo progettare e costruire prodotti di sana pianta per i nostri clienti. In tal caso il problema non si pone proprio perché si tratta di carpenteria metallica su misura. Ma un prodotto industriale non marcato, non lo compro.

Qualche giorno fa Claudio ha pubblicato un post in cui a causa della Brexit le marcature CE provenienti dalla GB non saranno valide in Italia. Secondo te è la stessa cosa di un made in China?

Noi con l‘Inghilterra lavoriamo pochissimo, quindi come sistemi anticaduta ci toccherà poco.

È diverso dal Made in China. Il 70-80% dei prodotti che sono sul commercio e che riguardano la mia attività sono Made in India o Made in China. Ovviamente, gli inglesi lavorano con degli standard di qualità alti, al di là degli aspetti geo-politici. Essendo noi molto pratici, valuteremo se un prodotto funziona o meno. Se un prodotto funziona ci adegueremo alla marcatura che servirà. Ovvio che se la normativa ci impedisce di utilizzare un prodotto che non è marcato CE non lo possiamo usare. Se dall‘Inghilterra non lo marcheranno CE, non lo userò. Il mercato europeo ha tre attori principali. I Paesi Bassi, la Francia (che sono i capostipite dei sistemi anti caduta) e la Repubblica Ceca, che si propone con prodotti a buon mercato.

Se poi parliamo di prodotti con volumi maggiori, quelli sono Made in India (prodotti da ferramenta che riguardano l‘anti caduta). Se parliamo di prodotti di qualità, sono quelli francesi, italiani, olandesi, lussemburghesi o cecoslovacchi.

Dall‘America prendiamo poco perché loro lavorano con ANSI e OSHA, quindi hanno altri parametri, con i quali ci interfacciamo quando dobbiamo lavorare con macchine complesse che magari arrivano dagli Stati Uniti o dal Canada. Ma i DPI, quindi imbracature, corde, funi moschettoni ecc… i migliori sono quelli europei.

Dopotutto, l‘alpinismo (dal quale mutuiamo molte tecniche di lavoro) l‘abbiamo inventato in Europa.

Se dovessi definire con poche parole il termine marchio CE cosa diresti, che cosa è?

Il marchio che identifica un prodotto che risponde a normative tecniche specifiche.

Come hai conosciuto Claudio?

Dal suo Videoblog, tramite un amico comune Andrea Falzoi, uno dei co-fondatori di IN-SAFETY. Dopo poco abbiamo avviato una conversazione online e poi ci siamo incontrati presso un centro di formazione dove abbiamo realizzato insieme dei video.

Come descriveresti Claudio?

Penso sia una delle persone meglio preparate per quanto riguarda la normativa sulla marcatura CE. Quando ci vediamo di persona, trasforma tutto quello che è il suo mondo in battute e freddure, quindi non sai mai se sta scherzando oppure no!

Quali libri di Claudio hai letto?

“Non desiderare la colpa d‘altri”, che mi ha regalato lui in persona con tanto di dedica che leggo: “Ad un amico che mi ha insegnato a cadere, Claudio”.

Quali argomenti vorresti vedere scritti in un libro di Claudio, cosa ti piacerebbe leggere?

Mi piacerebbe che si facesse un‘inchiesta scandalo su quelle che sono le cattive abitudini di molti produttori di sistemi anticaduta. Da un lato, ci sono costruttori di prodotti anticaduta che spendono tanto in prove, test di laboratorio, certificazioni e quant‘altro.

Ma molti (in grande maggioranza) sono dei fabbri che saldano dei tubi di ferro ad una lastra d‘acciaio e si scrivono da soli i certificati.

In tanti anni che mi occupo di sistemi anticaduta, posso dire che oltre l’80% degli impianti installati non sono a norma. Quindi mi piacerebbe capire dove sta l‘inghippo.

Perché si sta molto attenti a fare un prodotto a norma ma nessuno si preoccupa di controllare che l‘impianto sia progettato o installato a norma. Inoltre, ho visto tantissimi certificati fotocopiati e photoshoppati, e questi soggetti sono ancora impuniti.

Quale argomento della marcatura CE per te è più noioso?

La marcatura CE! Ahahah! Essendo una persona operativa e pratica, quello che è dura da mandare giù e che si preferisca qualcosa che sia marcato CE, anche se non funziona, piuttosto che qualcosa che funziona ma che non è certificato.

Ci sono delle soluzioni complesse che però, se le metto insieme, compongono un sistema che non posso certificare.

Esempio: Prendo una scala, un retrattile, un’imbracatura, tutti con marcatura CE. Ma se li metto insieme il sistema non è certificabile e mi contestano il metodo.

Poi però per svolgere un‘attività ho bisogno di determinate attrezzatura e dpi (indicate dalle norme) che devo utilizzare insieme. Se seguo le le normative, cado per terra e mi faccio male, mentre se le uso insieme, anche se non a norma, mi salvo.

Queste sono le storture tra chi segue alla lettera la norma e chi segue l‘attività all‘atto pratico.

Hai mai fatto dei video con Claudio?

Ne ho fatti 7! Sotto all’articolo trovi la galleria dei video.

Che tipo di esperienza hai vissuto?

Molto rapido e veloce nel trattare gli argomenti. Se quei video li avessi fatti io sarebbero durati un‘ora l‘uno, invece lui in tre minuti è stato efficacissimo nel trattare gli argomenti.

Questi video, secondo te, possono aiutare meglio a capire il vostro mondo?

Si, bisognerebbe farne molti di più. Ho inoltrato questi video anche al mio pubblico e la risposta è stata molto positiva.

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