Recipiente a pressione PED – CONTENUTI DELLA RELAZIONE TECNICA
CONTENUTI DELLA RELAZIONE TECNICA
MOTIVAZIONE
Si deve redigere come definito alla lettera b/par.1 dell’art.6 del D.M. 329/2004, per dare evidenza che le condizioni d’installazione e di esercizio, le misure di sicurezza, protezione e controllo adottate sono conformi a quanto richiesto. In particolare si vuole dimostrare che durante il normale esercizio la pressione e la temperatura si mantengono a valori inferiori a quelli di progetto e che i dispositivi di controllo, regolazione e sicurezza sono tali da impedire che le prevedibili anomalie di esercizio possano determinare il superamento dei valori progettuali.
DATI GENERALI
Si indicano: l’impianto di installazione, la sigla identificativa, il Fabbricante ed il N° di Fabbrica, la categoria di rischio ed il modulo utilizzato, l’Organismo Notificato e la funzione dell’attrezzatura. Inoltre sono indicati la natura e lo stato fisico del fluido, le condizioni di progetto (PS e TS), le condizioni d’esercizio (Pe e Te) ed il volume.
PRODOTTI TRATTATI
Vengono riportate le caratteristiche chimico-fisiche dei prodotti
chimici presenti nell’attrezzatura a pressione o vengono allegate le schede di sicurezza. Inoltre viene
dichiarato che nel fluido contenuto non sono presenti sostanze tali da comportare particolari effetti
corrosivi all’attrezzatura a pressione ed all’eventuale accessorio di sicurezza
DESCRIZIONE PROCESSO
Viene descritto il funzionamento dell’attrezzatura facendo riferimento
allo schema di processo (che viene allegato) ed ai sistemi di protezione, controllo e regolazione
ALLARMI-BLOCCHI-ACCESSORI DI SICUREZZA
Per i dispositivi di allarme e blocco vengono indicati la sigla, la funzione, il set e l’azione svolta.
per gli accessori:
– le caratteristiche del dispositivo di sicurezza (sigla, tipo, fabbricante, N° lotto/fabbrica, tipo, area di scarico, pressione di taratura/frattura, sovrapressione/tolleranza di frattura);
– le condizioni di scarico (contropressione, pressione critica, natura e stato fisico fluido, ipotesi di scarico dimensionante, portata da scaricare, area minima necessaria, e -se scarico convogliato – eventuali intercetti da sigillare aperti, eventuali allarmi, ecc.).
ANOMALIE E MISURE DI SICUREZZA
Sulla base dell’analisi dei rischi, viste le condizioni di esercizio, i fluidi presenti, le condizioni dell’impianto ed i parametri di progetto, vengono indicate le prevedibili anomalie che possono determinare l’aumento di pressione e/o di temperatura. Tra queste vi possono essere:
– l’incendio esterno;
– le anomalie di esercizio (apporto di calore da sorgenti esterne non dovute ad incendio; disservizi dei controlli automatici o dei meccanismi di regolazione automatica compresi i dispositivi di riduzione della pressione, p. e. il guasto di uno strumento, la mancanza di energia elettrica o di aria strumentale; disservizi, quali mancanza acqua di raffreddamento, mancanza vapore, mancanza combustibile, mancanza gas inerte, mancanza di fluido assorbitore; rottura di tubi scambiatori; colpo di ariete; immissione di sostanze; reazione chimica; espansione di liquido per calore tecnico; errori umani; altro).
Ogni anomalia considerata viene descritta indicando l’eventuale norma di riferimento, la causa che ha creato l’anomalia, quali sistemi di prevenzione sono presenti (allarmi di processo, supervisori operativi, sistemi strumentali di controllo, pressostati, termostati, livellostati), quali sistemi di protezione (valvola di sicurezza, disco a frattura prestabilita).
In caso di installazione di dispositivo di sicurezza (valvola di sicurezza, disco a frattura prestabilita) viene allegata la relazione di calcolo.
ALLEGATI
– l’Analisi dei Rischi;
– relazione di calcolo Valvola di Sicurezza;
– il certificato del Fabbricante e di taratura dell’eventuale accessorio di sicurezza;
– nel caso di scarico convogliato o di guardia idraulica, nota tecnica di dimensionamento;
– eventuale curva caratteristica della pompa;
– schema d’impianto.
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