Certificazione ATEX scade? Quale Controllo ATEX per essere Tranquilli?

CERTIFICAZIONE ATEx DI TROPPI ANNI FA: CONTROLLO ATEx PER ESSERE TRANQUILLI

Le cose da valutare sono tante e cambiano di volta in volta. E la Direttiva ATEx –fino a pochi anni fa- era applicata con tante incertezze, perché troppo nuova.

Ma a noi spesso basta il controllo documentale, una verifica rapida anche se di elevata specializzazione.

Certo, ci vuole esperienza nell’applicazione.

Se bastasse applicare delle norme tecniche, alla lettera, per ogni situazione (come se esistessero tutte le norme necessarie per coprire tutte le questioni) basterebbe un software, un PC.

Ma non è così.

Per ogni situazione le norme esistenti vanno “usate”, collegandole tra di loro, nel modo migliore, per ottenere il risultato richiesto.

Ecco perché la nostra consulenza tecnica è utilissima, anzi addirittura preziosa per valutare correttamente la conformità di una macchina o attrezzatura. Perché la conformità non sia un cappio al collo, ma un vantaggio.

Così si possono mettere sul mercato macchine e attrezzature sicure, economicamente vantaggiose, facili da usare ed efficienti. Questo aiuta molto in casi di contenzioso tra acquirente e fornitore.

Se accade un infortunio, o se qualcosa non funzione come dovrebbe, chi ha già esaminato con cura le questioni parte in vantaggio.

Nel caso della ATEx la cosa è ancora più vera, perché le “aree grigie” sono tantissime. Appellarsi la buon senso non basta.

Bisogna costruire un castello ben difendibile.

UN ESEMPIO

Per capire come mettere insieme le informazioni in modo vincente utilizziamo queste matrici di rischio che ora vi mostriamo, compilate tempo fa per una multinazionale belga, e redatte solo mediante scambio di documentazione.

Ovviamente è solo una piccola parte, modificata per la segretezza, ma può dare l’idea di cosa si può fare, con garbo e intelligenza, per tenere sul mercato un buon prodotto, senza rovinarlo con costi inutili.

Prima di tutto elenchiamo i pericoli che dobbiamo contenere, da cui dobbiamo proteggere.

Va elencato tutto, senza timore, perché ci salverà poi, in caso di contestazioni o peggio in caso di guai.

Sulla base delle istruzioni e dei disegni, delle modalità d’uso previste, si trova che :

ID Pericolo Paragrafo Norma UNI EN 1127-1 VAL. RESS ALL. II DIR. 94/9/CE
1 Superfici calde 5.3.2 SI 1.1.3, 1.3.4, 2.2.1.1, 2.2.2.1, 2.2.2.2
2 Fiamme e gas caldi (incluse le particelle calde) 5.3.3 NO
3

 

[]

Scintille di origine meccanica 5.3.4 SI 1.1.1, 1.1.3, 1.2.1, 1.3.1, 2.2.1.1, 2.2.2.1
6

 

[]

Elettricità statica 5.3.7 SI 1.1.2, 1.1.3, 1.2.2, 1.3.2, 2.2.1.1, 2.2.2.1
10 Radiazioni ionizzanti [] 5.3.11 NO
12 Compressione adiabatica o onde d’urto 5.3.13 NO
13 Reazioni esotermiche, inclusa l’autoaccensione delle polveri 5.3.14 NO

E poi si passa a dimostrare che i pericoli non comportano rischi inaccettabili!

Con delle schede di valutazione dei rischi, una per ogni ID – pericolo identificato, si espone in modo dettagliato come il fabbricante ha osservato le norme armonizzate attinenti.

Si tratta di certificazioni dei materiali, particolari costruttivi e adempimenti che comunque una ispezione visiva non potrebbe rilevare.

Eccone un esempio (non fedele all’originale):


TIPOLOGIA RISCHIO
RESS ALL. I DIR. 2006/42/CE 1.5.7
RESS ALL. II DIR. 94/9/CE
3 Scintille di origine meccanica 1.1.1, 1.1.3, 1.2.1, 1.3.1, 2.2.1.1, 2.2.2.1
Pericolo presente nelle seguenti fasi della vita Operazione legata al pericolo
Utilizzo Operazioni tipiche dell’utilizzo del mezzo, quali movimenti nello spazio corsa e in frenata.
DESCRIZIONE SITUAZIONE PERICOLOSA STIMA DEL RISCHIO:
SI NO
A)   Possono generarsi particelle calde nei processi di attrito, urto o abrasione quali la molatura. Se queste particelle sono costituite da sostanze ossidabili (ferro, acciaio…) possono subire un processo di ossidazione e raggiungere temperature ancora più elevate e accendere gas e vapori combustibili e alcune miscele polveri/aria.

 

 

[…………………….]

 

 

  X
B)    Urti che coinvolgono ruggine e metalli leggeri (alluminio, magnesio…) e le loro leghe possono indurre una reazione alluminotermica che può causare l’accensione delle atmosfere esplosive. X  
PROVVEDIMENTI ADOTTATI RIFERIMENTO NORME ARMONIZZATE
C)   I materiali ferrosi sono dotati di certificato che indica la presenza di magnesio inferiore a 7.5% in peso. I certificati sono allegati a questo fascicolo tecnico.
L’attrito per sfregamento è evitato seguendo le indicazioni di manutenzione presenti nel manuale d’uso e manutenzione.D)   I materiali ferrosi sono dotati di certificato che indica la presenza di magnesio inferiore a 7.5% in peso. I certificati sono allegati a questo fascicolo tecnico.
EN 1127-1, EN 13463-1, EN 13463-5

Le scintille devono essere escluse durante il normale funzionamento e in caso di disfunzioni.
I materiali metallici presenti devono contenere un percentuale di Magnesio massima in peso del 7.5%.

 

 


TIPOLOGIA RISCHIO
RESS ALL. I DIR. 2006/42/CE 1.5.7
RESS ALL. II DIR. 94/9/CE
6 Elettricità statica 1.1.2, 1.1.3, 1.2.2, 1.3.2, 2.2.1.1, 2.2.2.1
Pericolo presente nelle seguenti fasi della vita Operazione legata al pericolo
Utilizzo, manutenzione e pulitura
DESCRIZIONE SITUAZIONE PERICOLOSA STIMA DEL RISCHIO
SI NO
A)   []

B)    Parti cariche di materiali non conduttori (plastiche, altri materiali) possono causare scintillii e, in casi particolari, durante processi di separazione rapida (pellicole che si muovono su rulli, associazione materiali conduttori e non conduttori…), possono generarsi anche scariche in grado di propagarsi.

  X
PROVVEDIMENTI ADOTTATI RIFERIMENTO NORME ARMONIZZATE
A)   Il pezzo è interamente costruito in materiale metallico ed è quindi strutturalmente protetto con messa a terra. Inoltre l’apparecchio non utilizza la corrente e nel manuale è specificamente fatto divieto di lavorare in prossimità di parti elettriche attive (secondo la definizione della CEI EN 50110-1). EN 1127-1, EN 13463-1, EN 13463-5

La misura di protezione più importante consiste nel collegare a terra tutte le parti conduttrici che potrebbero caricarsi pericolosamente.

Questa misura di protezione, tuttavia, non è sufficiente quando sono presenti materiali non conduttori. In questo caso si devono evitare livelli pericolosi di carica delle parti e dei materiali non conduttori, inclusi solidi, liquidi e polveri.

 

Nel manuale: Non devono verificarsi scariche in grado di provocare l’accensione durate l’uso previsto degli impianti, inclusa la manutenzione e la pulizia, o durante disfunzioni normalmente prevedibili.

Non possiamo in questa sede applicare bene tutto in modo trasparente, perché non è possibile spiegare l’esempio senza violare la Privacy (non facciamo mai i nomi dei clienti) e perché sarebbe davvero noioso.

Ma quanto accennato serve allo scopo: si tratta di valutazione squisitamente documentale, in cui si controlla che tutti gli aspetti legati alle norme armonizzate (quindi anche i documenti dei fornitori di dispositivi) siano stati attentamente valutati e che le norme applicate siano attinenti e aggiornate.

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