Eliminare un’attrezzatura a pressione

DISMISSIONE DI ATTREZZATURE A PRESSIONE SOGGETTE AL D. Lgs. 93/2000 (DECRETO ATTUATIVO DELLA DIRETTIVA 97/23/CE – PED) 

Le attrezzature a pressione hanno assunto un’importanza sempre maggiore in diversi ambiti industriali, ed hanno avuto una grande diffusione. Ma come ci si deve comportare quando queste non servono più?

Può capitare che un’azienda, per esigenze produttive per il rinnovamento delle linee o per l’interruzione di una particolare attività produttiva, decida di dismettere un’attrezzatura. Ovviamente non tutte le attrezzature sono uguali, per cui bisogna tenere conto delle particolarità di ognuna.

La linea è costruita con materiali particolari? Utilizzava fluidi particolari? Sono domande prudenti e non banali. Nel caso di un’attrezzatura in pressione come ci dobbiamo comportare? La legislazione a riguardo è piuttosto ampia, e per la verità non proprio esaustiva. Partendo dalle reliquie, come il “Regio Decreto 824/27”, e arrivando al più recente “DM 329/04” il punto di domanda rimane sempre lo stesso: cosa devo fare per dismettere questo tipo di apparecchiature?

Un tempo, quando l’Organismo preposto al controllo era l’ormai soppresso ANCC (sostituito dall’ISPESL, poi assorbito da INAIL) era necessario consegnare le targhe della macchina da dismettere, in modo tale che non potessero essere riutilizzate su una nuova macchina.

Ora la procedura pare non essere più così “vincolante”. Nessuno parla di consegnare le targhe, né delle modalità da seguire per lo smaltimento. L’unico accenno alla dismissione della macchina lo troviamo nell’art. 7 del DM 329/04 che, cito testualmente:

Art. 7. – Obblighi degli utilizzatori

[…]

  1. L’utilizzatore è tenuto, in particolare, all’osservanza di quanto segue:

[…]

  1. fornire motivata comunicazione al soggetto incaricato dell’attività di verifica della messa fuori esercizio, permanente o temporanea, di qualunque attrezzatura ed insieme assoggettato a verifica

[…]

Nello specifico, il modulo da compilare, reperibile sul sito della propria ASL di competenza (o USL a seconda dell’area geografica che consideriamo), prevede una compilazione semplicissima, inserendo i dati principali di azienda e responsabile della linea produttiva e il numero di matricola della macchina. Niente consegna di targhe o simili… A quanto pare con la nuova legislazione c’è molta più fiducia verso chi dismette le attrezzature in pressione.

Il modulo è lo stesso, sia che si tratti di una dismissione temporanea, sia che si tratti di una dismissione permanente.

Va necessariamente ricordata una cosa: la prima delle verifiche periodiche viene effettuata dall’INAIL, mentre le successive sono eseguite dalla ASL. Pertanto, il modulo (spesso pre compilato nell’indirizzo) deve essere inviato all’attenzione di INAIL, con una copia “per conoscenza” alla ASL di competenza. Mistero svelato?

Ing. Andrea Addabbo

 

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