(parlando sempre di macchinari!)
Dopo che il consulente esterno (il solito RSPP con scarse possibilità di essere spesso in fabbrica) ha fatto TUTTO quello che ritiene utile e corretto, gli arriva un 415bis.
Tanti consulenti prendono contratti con previsione di poche supervisioni in fabbrica; per ridurre il prezzo accettano di andare solo due-tre volte l’anno. Ma va bene o è un rischio? Ma mi controbatte questo consulente, piccato dalla critica (perché così fan tutti…) che se lui ha fatto il suo dovere tanto basta. Perché dovrebbe essere tirato dentro?
Ecco la mia esperienza:
Perché è quasi impossibile definire con precisione matematica fin dove il DVR e le sue segnalazioni devono essere precise. Non è scritto da nessuna parte. E può capitare un UPG che ti mette nella lista degli indagati perché:
- “..All’esito delle indagini e dell’esame dei documenti quel che emerge è una indicazione generica dei pericoli senza una precisa contestualizzazione “… e ancora:
- “Il DVR sui punti di interesse appare indeterminato e non fornisce elementi semplici, comprensibili e soprattutto dal Datore di lavoro quali strumenti di pianificazione”.
Ma ti pare? Come ti difendi?
Certo che se vuoi, gratis, puoi andare anche tutti i giorni a presidiare e segnalare con precisione. Ovvio che è impossibile (e la pagnotta?)
Ma soprattutto da dove ricavi la competenza specifica sui macchinari per indicare la soluzione tecnica adatta? Come fai a sapere tu quale misura di protezione (interblocco, OSD, limitatore di coppia, modulo di sicurezza e così via) sia corretto e coerente?
Su questo il TUS 81/08 è davvero vago, e la giurisprudenza troppo ampia.